Destination wedding... meta: Italia!
TEMPO DI LETTURA: IL TEMPO DI UN CAFFè
Eccoci tornate con il nostro appuntamento del giovedì con il wedding blog, la nostra rubrica dedicata alle curiosità e alle informazioni sul mondo del wedding!
Che abbiamo fatto in questi mesi? Se ci hai seguito nei social saprai che, come tanti nostri colleghi, ci siamo ritrovate in una stagione di matrimoni molto intensa per recuperare i vari spostamenti e cambi data, lasciandoci davvero poco tempo da dedicare al blog.
Ecco quindi, che ispirate da uno dei nostri ultimi matrimoni, abbiamo deciso di parlarti dei destination wedding, che occupano una bella fettina del nostro lavoro.
Ma prima di tutto, chiariamo: che cos’è un destination wedding?
Con il termine destination definiamo tutti quei matrimoni che prevedono che almeno uno degli sposi e una parte degli invitati vengano da un paese diverso da quello in cui si organizza il matrimonio.
All’interno dei destination, abbiamo poi coppie con entrambi gli sposi stranieri che sognano di trascorrere il loro giorno nel paese dei loro sogni, oppure coppie miste che scelgono di festeggiare nel paese di origine di uno dei due sposi.
Aperitivo la sera prima e giorno del matrimonio visti da La Cornice Bianca
Ma andiamo al sodo… destination wedding: è poi così diverso da un matrimonio normale?
Diciamo che la base è la stessa ma ci sono degli aspetti in più da valutare, andiamo a vederli insieme!
BUROCRAZIA:
a meno che non si scelga di celebrare una cerimonia simbolica, da questo passo non ci si può esimere!
Quindi, cerimonia civile e cattolica (concordataria e non), richiedono un passaggio in ambasciata e/o in curia per richiedere la legalizzazione della cerimonia all’estero.
Buona parte di questo processo può essere fatta via internet, ma la cara vecchia carta stampata ha sempre il suo valore, quindi una scappatina in qualche ufficio, di persona risulta d’obbligo.
Ah, se la parola “burocrazia” non ti avesse già messo sul “chi va là”, il nostro consiglio è di controllare sempre che le varie carte siano arrivate negli uffici previsti e nei tempi previsti… diciamo che se qualcosa non è andato a buon fine è meglio scoprirlo prima che dopo!
LOCATION E TRANSFER:
la scelta della location per i nostri sposi stranieri non è solo basata sul lato estetico e capienza, infatti una variabile che spesso entra in gioco è dove dormiranno i loro ospiti e come si muoveranno da lì ai luoghi del matrimonio durante la giornata.
Quindi, ecco che svettano in cima alla lista le location con alloggi interni o nel circondario, e poi seguono calcoli sulla vicinanza dei trasporti pubblici e ipotesi su quanti di questi ospiti avranno una macchina a noleggio e quanti invece si dovranno affidare a un servizio di transfer privato… tutte valutazioni fatte assolutamente in maniera teorica e approssimativa, visto che la scelta della location è una tra le primissime cose da decidere.
CAN YOU REPEAT, PLEASE?
Oh yes, matrimoni stranieri può voler dire che gli invitati parlano tutti la stessa lingua, ma anche no, come accade nei matrimoni misti. Ecco allora che entrano in gioco altre cose da valutare!
Prima di tutto dobbiamo considerare la wedding suite bilingue, quindi inviti, menu, libretti della cerimonia e la cerimonia stessa, tutto creato in doppia lingua!
Se poi la cerimonia ha valenza civile è obbligatorio per legge che ci sia un traduttore che assicuri la totale comprensione ad entrambi gli sposi di quanto viene detto durante la cerimonia… a rischio che il matrimonio non sia ritenuto valido!
WEDDING WEEKEND?
sì, hai capito bene… sei qui, in Italia, con tutti i tuoi più cari amici e parenti, tutti pronti a festeggiare e degustare le specialità del luogo e non ne approfitti?
Certo che sì! Ecco allora che la sera prima e il giorno dopo del matrimonio si possono organizzare aperitivi di benvenuto, cene, colazioni, brunch, pranzi, degustazioni, gite di una giornata…non c’è limite alla fantasia!
I FORNITORI:
affidiamoci sempre a professionisti attenti e preparati per gestire ospiti stranieri, con un’attenzione particolare al catering, che se ha esperienza nel servire invitati di una certa nazionalità ne conosce abitudini alimentari e tradizioni, così da assicurare un servizio piacevole e attento a ogni ospite.
Ad esempio: avere succhi d’arancia da servire ai bambini al tavolo durante il banchetto per Austriaci e Tedeschi, avere qualche drink extra e birre in bottiglia per invitati dal Regno Unito e Irlanda, ricavarsi del tempo durante il servizio per i discorsi di sposi, genitori e testimoni, (speeches) sempre per questi ultimi, … e anche qui non si smette mai di imparare.
Un altro aspetto che coinvolge i fornitori e riflette particolarmente la cultura d’origine di ognuno è la musica e la scelta dei brani da ballare e proporre durante la serata.
Ovviamente i musicisti professionisti saranno disponibili a farsi suggerire brani specifici dagli sposi e a leggere il loro pubblico misurando la partecipazione in pista.
Ecco, questi sono 5 punti che secondo noi meritano di essere considerati come aspetto extra dell’organizzare destination wedding!
Che ci dici? C’è qualche aspetto che vuoi rubare anche tu da questi matrimoni? Faccelo sapere lasciandoci un commento qui sotto!