Quando il piano B non basta: il piano C!

tempo di lettura: il tempo di un caffé

Ormai lo sai, il piano B è l’aspetto più importante da tenere a mente durante tutta l’organizzazione del vostro matrimonio. A partire dal momento della scelta della location fino alla delineazione della timeline della giornata, ogni scelta deve contemplare una soluzione alternativa in caso di pioggia.

Ma se piano A e B sono ben definiti a che ci serve il piano C?

 

Foto di Frame of love

 

La bellezza di avere un piano B pronto all’uso è che, in base alle previsioni del tempo e poi, durante la giornata stessa, possiamo strutturare il nostro evento saltando da uno all’altro per sfruttare la location al meglio e avvicinarci il più possibile al progetto ideale dei nostri sposi

Dobbiamo però mettere in conto che, per quanto possiamo essere pronti a tutto, ci sono situazioni in cui bisogna improvvisare, o quasi.

L’esempio più eclatante per noi è quello che abbiamo vissuto lo scorso settembre: location, team di fornitori, piano A e piano B pronti. Il giorno prima del matrimonio le previsioni del tempo ci assicurano che ci sarebbe stato il sole! Confermiamo dunque il piano A ma nel primo pomeriggio squilla il telefono. Il proprietario della location ci dice la zona adibita alla cena, essendo in ombra, non si sarebbe asciugata in tempo a causa delle forti piogge dei giorni precedenti.

Ed ecco quindi, abbiamo un piano A perfetto per l’esterno ma al momento non attuabile e un piano B, tutto per interni, che non ha senso attuare visto che comunque ci sarebbe stato il sole … e mò? Che si fa?

Ecco che allora entra in scena il nostro piano C, ovvero reinventare il design di un matrimonio nel giro di tre ore.

Ma a livello pratico, cosa implica questa situazione?

  1. il catering

    Primo step è valutare le necessità e la disponibilità del catering, infatti per rivoluzionare il progetto bisogna vedere prima di tutto se il catering ha a disposizione il materiale che ci servirà, se col cambio avrà bisogno di più personale e se rimaniamo all’interno del budget prestabilito. Appurato questo, dovremo rivalutare tempi e spazi della giornata, tenendo conto sia delle volontà degli sposi (ad esempio tenere separate la zona dell’aperitivo da quella della cena), che delle necessità pratiche del catering, come un buon accesso alle cucine e una distanza tra queste e la zona di servizio.

  2. il light design

    Cambiando la struttura della giornata e gli spazi da utilizzare, molto probabilmente è necessario mettere mano a tutto il progetto stilistico, compreso quello che riguarda l’illuminazione. In questo caso specifico era prevista una cascata di luci lungo tutto il tavolo imperiale, usando come appoggio i due filari di alberi ai due lati del tavolo. Nella nuova opzione non c’erano più alberi, quindi nessun sostegno per le luci.

    Qui la fortuna è stata contare su di un fornitore preparato e con un grande magazzino, quindi in grado di proporre un’alternativa all’altezza del progetto precedente anche all’ultimo momento e riuscendo a rimanere all’interno del budget stabilito.

  3. i fiori

    Anche per i fiori, come per le luci, se cambia il tipo di tavolo, cambia il progetto stilistico e floreale. Di nuovo una rivalutazione del progetto in chiave stilistica e di nuovo il tutto rispettando budget e desideri degli sposi.

  4. gli sposi

    Ed ecco i grandi protagonisti della giornata, i nostri sposi stranieri che, mentre succedeva tutto ciò, stavano per imbarcarsi con i loro ospiti per una crociera sul Lago di Garda.

    Immagina se avessero dovuto gestire da soli tutta la situazione!

    Ricorda che un team ben preparato può far fronte ad ogni evenienza

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Beh, ma ho un amico che fa le foto bene…

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Cominciamo a organizzare il matrimonio... sì, ma da dove?