La wedding planner e i costi nascosti
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Ciao, eccomi qua, sono Giulia e come ogni giovedì eccoci qui con il nostro nuovo articolo!
Qualche giorno fa ci è capitata una cosa che mi lascia ancora sorpresa (nonostante la frequenza con cui succede) e che ci ha ispirato l’argomento di oggi. Un fornitore, con cui lavoriamo da poco, nel gestire il conto finale del suo servizio per la coppia, mi fa: “aggiungo la vostra percentuale e vi giro la fattura”.
Al che rispondo che non è necessario, che se proprio vuole applicare una scontistica può applicarla alla coppia e che noi non prendiamo percentuali dai fornitori. La sua reazione: “come no? Non mi è mai successo prima!”
Bene, chiariamo una cosa (anzi, più di una): non siamo sante, non siamo ricche sfondate e non facciamo questo lavoro per la gloria. Quindi, perché rifiutiamo o non chiediamo percentuali ai fornitori?
Mo’ te lo spiego…
Allora, prima di entrare nello specifico faccio una breve digressione: come viene pagata una wedding planner?
Ci sono tre modalità:
a percentuale
con provvigione
a tariffa fissa
La modalità a percentuale funziona principalmente nel mondo dei matrimoni luxury, dove hai budget stellari e molto variabili, quindi l‘organizzatore può fissare un cachet fisso più percentuale sulla spesa totale del matrimonio o prendere solo la percentuale ma questo non c’entra con la nostra realtà.
Nella nostra fascia infatti abbiamo due modalità principali: la provvigione e la tariffa fissa.
La provvigione significa che per alcuni o tutti i fornitori che vengono scelti per il tuo matrimonio, la wedding planner guadagna una percentuale sul servizio venduto, che va aggiunta al costo del suo servizio base. Quindi, ti faccio un esempio pratico: la wp vi consiglia un fotografo, vi piace e lo prendete; pagate 2.000€ e alla wedding planner va la percentuale del 10%, quindi 200€. Tutto chiaro no?
“Beh… nì” mi dirai tu. “Da dove escono quei 200€?”
Le alternative sono due: o il fotografo rinuncia a 200€ del suo cachet per ringraziare la wedding planner del lavoro che gli porta o il fotografo ti dice che il suo servizio costa 2.200€ e quei 200€ te li accolli tu.
Opzione numero tre: la tariffa fissa, che è quella che chiediamo noi (se hai dubbi sui nostri servizi guarda QUI). Ovvero in base al servizio che scegli c’è una cifra corrispondente che include più o meno aspetti.
Perché abbiamo fatto questa scelta?
Ci sono più motivi in realtà, ma andiamo con ordine:
Trasparenza
Uno dei valori più importanti su cui si basa la nostra attività è proprio la trasparenza, infatti il rapporto che si crea tra noi e voi, deve avere un solido fondo di fiducia.
Il punto di partenza per creare questa base è proprio la chiarezza sulla gestione economica, ogni prezzo di ogni fornitore di cui vi parliamo è esattamente lo stesso che avreste se andaste direttamente voi in persona. Al massimo, può essere inferiore per scontistiche che i fornitori ci riservano grazie alle ripetute collaborazioni.
Rispetto per la nostra figura
Il nostro lavoro è una professione di tutto rispetto, che richiede preparazione e competenza, come ogni altra professione. Quindi, da che mondo e mondo un professionista non viene pagato per il proprio lavoro?
Il calcolo del nostro compenso è basato su parametri come la stima del tempo impiegato per l'organizzazione, non sulla speranza che tu scelga un professionista rispetto a un altro.
E questo ci porta direttamente al terzo punto.
libertà di scelta
Secondo te, se la fiorista X ci dà il 10% su ogni suo ingaggio e la fiorista Y non ci dà nulla… non è quasi ovvio che sì tenderá a proporre sempre i fornitori che ti assicurano un introito?
Questo non corrisponde alla nostra idea di wedding planner: ovvero alla libertà di valutare un fornitore per le sue competenze, per il suo stile, per la fascia di prezzo dei suoi servizi, tutto messo in relazione ai gusti e alle idee della nostra coppia.
E poi è bello collaborare con persone sempre diverse, nessun matrimonio sarà mai uguale all'altro!
rispetto per le figure professionali con cui lavoriamo
Eccoci con il nostro ultimo, ma importantissimo, punto. Il rispetto per i professionisti con cui lavoriamo è essenziale. Come ti dicevo nel punto iniziale, il rischio è che molti fornitori, per non voler ricaricare sulla coppia e rischiare di fare brutta figura, debbano rinunciare a una percentuale del loro introito da girare alla WP.
Ti dirò, è successo più di qualche volta che, nel primo contatto con nuovi fornitori, ci fosse un tono aggressivo o spazientito dopo esserci presentate come wedding planner, che però di solito cambia drasticamente nel momento in cui diciamo di non volere percentuali sul loro profitto.
Con questo non vogliamo dire che prendere una percentuale è sbagliato, è più che altro l'omissione agli sposi che secondo noi non è corretta, per tutta la serie di motivi di cui sopra.
Quindi, dimmi un po’, sapevi di questa pratica? La pensi come noi o secondo te è giusto che la percentuale sia un accordo tra fornitore e wedding planner e che non riguardi gli sposi?